Il 20/11 Cristian Brenna ha ripetuto “Is not always pasqua” E9 7a, aperta e liberata, in stile hard grit, da Mauro Calibani a Interprete.
Bella salita, e bella esperienza, non proprio del tutto tranquilla anche, visto quello che ci ha scritto Cristian. Daltra parte si chiamerà hard per qualche motivo, o no?
Is not always pasqua E9 7a
by Cristian Brenna
Fa un effetto strano, quello di mettere nero su bianco le sensazioni che si provano nel fare una via. Is not always pasqua è una via che da quando ho visto le foto di Mauro (Calibani ndr) è sempre stata nei miei sogni di arrampicatore. Un sogno sempre alimentato da Mauro, perché ogni volta che ci incontravamo mi raccontava di questa linea e della bella avventura che aveva vissuto per salirla.
Per Mauro è stato un bel percorso a tappe, dallo scoprirne la linea, al riuscire a mettere insieme i movimenti, al capire che protezioni avrebbero potuto tenere uneventuale caduta, fino alla realizzazione del 15 ottobre 2002. Il mio percorso verso Is not always pasqua è stato differente, mi piace vivere larrampicata a 360°, e questa era unesperienza che valeva la pena di essere vissuta.
Ho passato i primi due giorni a lavorare i movimenti cercando di trovare le soluzioni a me più congeniali, sotto locchio attento del calibba che mi dava preziosi consigli. Alla fine del secondo giorno riuscivo a mettere insieme tutta la via in top rope. Adesso bisognava soltanto aggiungere lultimo tassello: la salita dal basso.
Giovedì 20 Novembre 2003 dopo una giornata di riposo mi ritrovo di nuovo sotto la via, con me oltre a Mauro ci sono Amanda, per le foto, e Ric-boulder boy, alle riprese. Dopo il riscaldamento mi calo sulla via per sistemare le protezioni, a differenza di Mauro uso un friend del cinque, che mi da più sicurezza per il resto stesse protezioni.
Riposo una mezzoretta e parto per il tentativo, arrivo al riposo prima delle due sezioni chiave, de-contraggo un attimo e parto per la prima parte, che supero anche se non molto agevolmente in effetti questa era la sezione che trovavo più impegnativa. Moschetto il friend e il dado, do due scrollate e riparto, faccio tutta la sezione chiave e in un attimo mi sto ristabilendo sulla placca, ma senza capire che cosa sta succedendo volo. Lunica cosa che riesco a dire è: cala cala e dopo aver appoggiato i piedi per terra un bel
Cerco di analizzare quello che è successo, e capisco che ho scaricato troppo il piede destro, in aderenza sulla placca; così lho fatto scivolare, e in un attimo ero nel vuoto.
Mauro, Amanda e Ric cercano di tranquillizzarmi, e per una ventina di minuti riusciamo anche a riderci sopra. Anche se, col senno del poi, non cera tanto da ridere, perché è un attimo farsi male seriamente.
Riparto, questa volta fila tutto liscio, o quasi perché mentre salgo lultima parte il dado salta fuori dalla sua sede: sarei volato solo sul friend, ma per fortuna il tentativo è quello buono e mi ritrovo ad esultare sul pianoro soprastante.
Mi calo levo tutto e riporto la via alla sua origine, sulla roccia resta solo qualche chiazza bianca in più
Per quanto riguarda il grado, non sono mai stato in Inghilterra e quindi non riesco a confermare il E9 7a. Però confermo il grado di 8b, o 7c/7c+ boulder.
Is Not Always Pasqua – But Sometimes Si.
di Cristian Brenna
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